"...ne alia instrumenta musicalia praeter ipsum organum addantur" così nel Cerimoniale Episcoporum del 1600 e, ultimamente, il Concilio Vaticano II: "sia in grande onore l'organo a canne come strumento musicale tradizionale, il cui suono è in grado di aggiungere mirabile splendore alle cerimonie della Chiesa e di elevare potentemente gli animi a Dio e alle realtà superiori" hanno sottolineato come l'organo contribuisca a generare un contesto di bellezza "cifra del mistero e richiamo al trascendente" (Giovanni Paolo II).
"E' noto che Dio si annuncia all'uomo, gli si manifesta tramite la verità, la bontà e la bellezza e reciprocamente l'uomo può percepire e raggiungere Dio attraverso l'esperienza della verità, della bontà e della bellezza. Viste dalla parte di Dio sono come tre fasci di luce che investono l'uomo; e quando l'uomo ne è raggiunto, diventano tre sentieri che, con maggiore o minore difficoltà, l'uomo può percorrere per salire sino a trovare Dio.
Possiamo pensare alla montagna dove ci sono sentieri, noti e ben segnalati, che portano alla vetta. Sono tutti percorribili, ma non tutti con lo stesso tempo e con pari impegno di energia. Così è anche, vorrei dire, di questi tre sentieri che la fede può risalire per giungere a Dio. Certamente è valido il sentiero della verità. Ma non è agevole e immediato sceverare tra verità e falsità, perchè l'errore ha un suo fascino accattivante e non è facile smascherarlo.
Occorre l'esercizio dello studio, la scaltrezza della logica e, tutto sommato, un allenamento della intelligenza che non è di tutti nè di tutte le età. Anche il sentiero della bontà è valido ed è percorribile; si potrebbe anche dire che è più chiaramente segnalato perchè i comandamenti tracciano una linea di demarcazione che dice da che parte sta il bene.
Ma la peccaminosità dell'uomo - che lo rende proclive al male, fino al punto che "libito fè licito in sua legge" (Inf. V.56), cioè ha fatto leggi per dichiarare lecito ciò che piace - ci conferma che occorre la fatica e l'esperienza di una robusta e coerente vita morale per giungere a incontrare Dio percorrendo questo sentiero.
Ci resta di parlare del sentiero della bellezza.
Questa può dribblare, per così dire, l'acutezza dell'intelligenza e la robustezza della volontà e, attraverso il varco dei sensi, in particolare dell'occhio che contempla e dell'udito che ascolta, giunge subito al cuore e lo spinge a cercare l'Invisibile. E' allora che l'uomo "si fa docile a un appello senza sapere dove mai lo porterà e può arrivare ai bordi di quell'abisso dove si respira il soffio del mistero".
Si sfuocano allora le obbiezioni dell'intelligenza e le resistenze della volontà e l'uomo "con le ginocchia della mente inchine pronuncia, tremula ma rasserenante, la parola della fede: io credo" (T. Tasso). La collocazione dei nuovi organi in Duomo esprime anche il desiderio della Chiesa che è in Monza di ricordare e indicare che il sentiero della bellezza è strada per raggiungere Dio"
(Mons. Leopoldo Gariboldi, in occasione della presentazione dei nuovi organi del Duomo, Giugno 2003).