La Corona del Ferro è innanzitutto venerata come reliquia: al suo interno, infatti, si trova un cerchietto in ferro che, secondo la tradizione, fu ricavato da uno dei chiodi usati per la crocefissione di Cristo. Sant’Elena, nel 326, lo avrebbe ritrovato e fatto inserire in un diadema per il figlio, l’imperatore Costantino il Grande. La corona sarebbe poi passata nella mani di S. Gregorio Magno, che ne avrebbe fatto dono alla Regina Teodolinda.
La Corona è poi anche una straordinaria realizzazione di oreficeria bizantina: è composta da sei segmenti aurei, uniti a cerniera e ribattuti sul cerchietto di ferro, ciascuno dei quali è decorato da tre gemme sovrapposte, un rettangolo smaltato con una grossa pietra al centro e rosette d’oro disposte a croce.
La Corona ha, infine, un importantissimo valore storico: divenne il simbolo stesso del Regno d’Italia e fu utilizzata per incoronare Carlo V d’Asburgo, Napoleone e Ferdinando I; ancor prima, nel X secolo, sarebbe stata utilizzata per l’incoronazione di Berengario I.
Oggi è custodita in Duomo, nella Cappella di Teodolinda ed è visitabile in orari e giorni prestabiliti.