Family 2012|Tutti i materiali del VII Incontro mondiale delle famiglie

Cari amici,

abbiamo vissuto insieme il VII Incontro mondiale delle famiglie: dopo una grande preparazione – anche attraverso il vostro preziosissimo contributo – siamo finalmente arrivati a vivere questi giorni di riflessioni, di festa, di condivisione, di preghiera.

Ci siamo lasciati alla vigilia di questo appuntamento con le ultime informazioni tecniche che ci hanno aiutato a vivere meglio questi grandi giorni,è ora il tempo di raccontare i giorni dell’evento: per questo abbiamo pensato di mettere a disposizione di tutti coloro che fanno informazione le cronache e gli approfondimenti riguardanti i giorni del VII Incontro mondiale delle famiglie.

È un patrimonio di informazioni a cui potete liberamente attingere per raccontare l’evento sui vostri strumenti di comunicazione, che potete usare per affiancare le cronache di ciò che hanno vissuto le vostre comunità, interviste alle famiglie che hanno partecipato ai giorni con il Papa, le voci dei delegati che hanno preso parte al Congresso internazionale teologico pastorale…

Sul sito www.family2012.com/it, nella sezione “Archivio Notizie” potete trovare tutto il materiale che vi può essere utile

Ci auguriamo che questo grande e ricco archivio che abbiamo raccolto e messo a vostra disposizione possa aiutarvi nel vostro lavoro e nel vostro servizio!

Settore comunicazione
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VISITA  a MONZA del santo Papa GIOVANNI PAOLO II 

(21 maggio 1983)

Discorso ai giovani nell'autodromo di Monza

Carissimi giovani!
1. Questo nostro incontro, caratterizzato da vicendevole gioia, avviene nel contesto del XX Congresso Eucaristico Nazionale. Io e voi vogliamo oggi con Milano e con tutta l’Italia, proclamare solennemente e pubblicamente la nostra fede in Cristo, presente nel sacramento dell’Eucaristia, fonte, centro e vertice di tutta la vita della Chiesa!
E io sono in mezzo a voi per parlarvi di Cristo, per mettere le vostre intelligenze, le vostre volontà, i vostri ideali in confronto con la sua persona, il suo messaggio, le sue esigenze; per incoraggiarvi a vivere con entusiasmo e impegno gli anni della vostra giovinezza, aderendo a lui, proiettati nella realtà del futuro, che sarà quale voi lo state già plasmando e costruendo, giorno per giorno, fin da adesso.
Gli uomini attraverso i secoli, incontrandosi con Cristo, gli hanno rivolto - e continuano oggi a rivolgergli - la domanda fondamentale: “Chi sei? Donde vieni?” (cf. Gv 19, 9). La risposta a tale domanda dipende soprattutto dall’interiore atteggiamento di disponibilità e di apertura di colui che la pone. Anche voi, in questa vostra età bella e drammatica, in cui fiorisce e matura tutta la vostra realtà personale - corporeità, sensibilità, volontà, intelligenza - state compiendo questa continua ricerca, che è anche una sempre rinnovata scoperta, e comprendete come la vostra risposta coinvolga, nel positivo e nel negativo, tutta la vostra esistenza.
2. Non abbiate paura di Cristo! Lo ripeto oggi a voi e a tutti i giovani! Egli non provoca l’alienazione della vostra identità; non avvilisce, non degrada né mortifica la vostra ragione; non opprime la vostra libertà! Egli è il Figlio di Dio, incarnato, morto, risorto per noi e per la nostra salvezza, cioè per la nostra liberazione autentica e totale! Egli, Dio, ha voluto diventare realmente uno di noi, nostro Salvatore, nostro Redentore, nostro Amico, nostro Fratello; si è inserito nei nostri problemi e nei nostri drammi quotidiani; ha sentito la nostra debolezza, la nostra fragilità, la nostra precarietà, fino all’esperienza angosciosa del tradimento degli intimi e al dolore della morte. Incarnazione della infinita misericordia di Dio, Cristo ha rivolto all’umanità il suo messaggio di verità e di speranza, ha operato prodigi, ha assicurato il perdono dei peccati, ma soprattutto si è offerto al Padre in un gesto di immenso amore, vittima di espiazione per i nostri peccati!
Di fronte a Cristo, carissimi giovani, non si può rimanere indifferenti! Non ci troviamo soltanto di fronte ad un Maestro, per quanto illustre, di ideologie a sfondo etico; o di fronte ad un uomo dalla particolare esperienza religiosa; o ad un grande profeta; o ad un uomo privilegiato, in cui vi sia una speciale presenza morale di Dio. Personalità del genere possono interessarci per qualche tempo nei nostri studi storici, letterari, filosofici o religiosi. Cristo, per la sua singolare realtà umana e divina, per la missione unica ricevuta dal Padre, coinvolge ed afferra tutta la nostra vicenda umana, perché è il Centro della Storia, il Redentore dell’uomo!
Per questo dico oggi a voi: cercate con obiettività, con onestà e con coraggio Cristo! ...

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Discorso durante la visita presso il Duomo di Monza

Carissimi fratelli e sorelle.
Saluto con viva cordialità tutti voi che vi siete raccolti davanti a questa Cattedrale, insigne monumento della tradizione religiosa lombarda e italica. Questo sacro edificio è al centro di una città che, dopo gli albori celtico-romani, ha visto lo splendore della civiltà Longobarda, e successivamente i riflessi di tutte le grandi culture centro-europee, assimilando da ognuna quella linfa che doveva fare di essa uno dei simboli della nascente nazione italiana.
Tra queste mura sono custoditi alcuni tra i segni più prestigiosi di una storia secolare, insieme civile e cristiana. La storia della cultura italiana, che rimarrebbe incomprensibile se non venisse letta alla luce del Cristianesimo, che ha permeato tutto il vivere civile.
La “corona ferrea”, dono di Teodolinda, e il “tesoro”, che, assieme alla Croce di Berengario, conserva le ampolle con gli oli provenienti dagli antichi santuari dei martiri Romani e della Palestina, sono un invito costante a conservare e a rivitalizzare il “tesoro” ancora più bello della vostra secolare tradizione, insieme religiosa e civile. E questa, mi compiaccio di dirlo, è tuttora viva ed operante, perché potenziata da grandi personalità, quali san Carlo Borromeo, che anche qui ha avuto uno dei suoi campi pastorali privilegiati.
Non posso dimenticare, pero, che la vostra città, collocata a pochi passi da Milano, si trova al centro di una regione - come ha detto il mio venerato predecessore Paolo VI - “dove i fenomeni trasformatori della società moderna dispiegano la loro potenza, la loro grandezza, la forza innovatrice, più che in altre regioni, e si pronunciano come irresistibili, così da costituire . . . una pressione almeno sulla concezione cristiana, abituale un tempo, della vita” (cf. Insegnamenti di Paolo VI, VI [1968] 67).
A voi spetta dunque l’impegnativo compito di trovare risposte di fede ai problemi di una civiltà proiettata verso il futuro, sapendole attingere da questo splendido patrimonio religioso e morale, e nello stesso tempo civile e culturale, di cui è testimone la vostra città. A voi spetta l’ardito impegno di contribuire a dare nuova linfa alla cultura lombarda, tanto significativa per l’Italia del futuro, così che il suo edificarsi e configurarsi avvenga, come in passato, sulle solide basi di una visione cristiana della vita, tali da renderla capace di continuare a sfidare i secoli.
Nella fedeltà alla vostra antica e sempre viva tradizione, voi potete diventare, carissimi cittadini di Monza, un simbolo della possibilità concreta di fare sintesi, mediante una fede viva, tra i tesori del passato, i problemi del presente, le attese del futuro; di far entrare in simbiosi tra di loro le ricchezze civili e cristiane di popoli e di epoche storiche diverse.
Vi invito perciò, carissimi, a cercare risposte di fede ai problemi del presente, alla luce dell’esperienza storica del passato, in vista della costruzione di quella società del terzo millennio, che non potrà mai trovare spazi adeguati a una vita autenticamente umana, se non si lascia trasformare dai fermenti che provengono dalla fede cristiana.
Come pegno per tale difficile, ma anche entusiasmante compito, vi imparto di cuore la propiziatrice benedizione apostolica. 

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San Gregorio Magno e la regina Teodolinda

Udienza Generale

Cari fratelli e sorelle!

...oggi vorrei presentare la figura di uno dei più grandi Padri nella storia della Chiesa, uno dei quattro dottori dell’Occidente, il Papa san Gregorio, che fu Vescovo di Roma tra il 590 e il 604, e che meritò dalla tradizione il titolo di Magnus/Grande...

Tra i problemi che affliggevano in quel tempo l’Italia e Roma ve n’era uno di particolare rilievo in ambito sia civile che ecclesiale: la questione longobarda...

Per ottenere una pace effettiva a Roma e in Italia, il Papa si impegnò a fondo - era un vero pacificatore - , intraprendendo una serrata trattativa col re longobardo Agilulfo. Tale negoziazione portò ad un periodo di tregua che durò per circa tre anni (598 – 601), dopo i quali fu possibile stipulare nel 603 un più stabile armistizio. Questo risultato positivo fu ottenuto anche grazie ai paralleli contatti che, nel frattempo, il Papa intratteneva con la regina Teodolinda, che era una principessa bavarese e, a differenza dei capi degli altri popoli germanici, era cattolica, profondamente cattolica. Si conserva una serie di lettere del Papa Gregorio a questa regina, nelle quali egli rivela dimostrano la sua stima e la sua amicizia per lei. Teodolinda riuscì man mano a guidare il re al cattolicesimo, preparando così la via alla pace. Il Papa si preoccupò anche di inviarle le reliquie per la basilica di S. Giovanni Battista da lei fatta erigere a Monza, né mancò di farle giungere espressioni di augurio e preziosi doni per la medesima cattedrale di Monza in occasione della nascita e del battesimo del figlio Adaloaldo.

La vicenda di questa regina costituisce una bella testimonianza circa l’importanza delle donne nella storia della Chiesa...

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Benedetto XVI, Piazza San Pietro, 28/05/2008