VISITA PASTORALE 2017

PRESENTAZIONE della Parrocchia

1.  La via dell’USCIRE –  La situazione sociale e pastorale
 
A.  Consistenza numerica della comunità  (Dall’anagrafe comunale del 31/12/2015)
Gli abitanti della parrocchia sono oltre 5.500 
-Gli anziani sopra i 65 anni sono il 22,4% della popolazione: 1222 (M 481 e F 741) e 448 quelli oltre gli 80 anni (M 141 e F 306); 
-L’età media dei parrocchiani è di 42,5 i maschi e 46,4 le donne. 
-Gli stranieri presenti in parrocchia sono 648 (M 284 e F 364) di cui 123 sono minorenni. 
-I nuclei familiari sono 2591, classificabili per numero di componenti nelle seguenti percentuali:  1  (46%) 2 (24%)3 (14%)4 (12%)5 (3%)       6 (1%). 
 
B. La parrocchia del Duomo
Il Duomo è una parrocchia di medie dimensioni canonicamente costituita. Ma è anche molto altro e alcuni fatti lo dimostrano. Innanzitutto, il numero delle Ss. Messe prefestive e festive che si celebrano ogni domenica nelle chiese sul territorio della parrocchia sono ben 19 e tutte frequentate, anche se in quantità numeriche diverse. 
Ma ancora: per rispondere alla richiesta di confessioni, tutti i giorni sono presenti in Duomo almeno due sacerdoti, negli orari di apertura, che raramente restano inattivi. 
E, infine, i turisti regolarmente registrati che hanno visitato il Duomo nel 2015 sono stati 61.292, cui vanno aggiunti quelli che lo hanno fatto a titolo personale.
Collocata al centro della città, è inoltre riferimento religioso per moltissimi non residenti. In particolare alcune Ss. Messe domenicali segnano la presenza di tante persone provenienti da altre comunità. 
Il centro storico continua ad essere l'area della città con maggiore densità di uffici e molte sono le persone che durante la settimana accedono alle chiese del centro per un momento, anche rapido, di preghiera. Soddisfare questo bisogno è uno degli impegni della nostra parrocchia.
Oltre al capitolo del Duomo sono presenti diverse famiglie religiose all’interno dei confini parrocchiali: PP. Barnabiti, PP. Dehoniani, Madri Canossiane, Suore Misericordine, Adoratrici perpetue del SS. Sacramento.
 
C.  Presenze pastorali sul territorio
Sono attivi diversi enti ed associazioni:  il Centro di Ascolto della Caritas, il Centro Aiuto Vita, il Movimento per la vita, il Consultorio Familiare (COF Centro Orientamento Famiglia).
- E’ anche presente il centro residenziale per anziani “Oasi di S. Gerardo”, una struttura di accoglienza per persone anziane ospitate in piccole abitazioni autonome, collocate nel centro della città ed inserite nel loro contesto di vita normale. Gli ospiti possono fruire di una assistenza medico infermieristica di spazi comuni e di momenti di socializzazione organizzati dalla struttura stessa. 
-  Sono anche operanti, con una attenzione cittadina, alcune realtà culturali: il Centro Culturale Talamoni, la Scuola di Teologia per Laici e la Fondazione Museo e Tesoro del Duomo. 
 
D. Il complesso del Duomo (basilica – museo – cappella di Teodelinda – biblioteca capitolare)
E’ un tesoro che assomma secoli di storia e opere raffinate di bellezza e di arte. Ma soprattutto è testimonianza viva della fede di un popolo e segno forte dell’identità cittadina. 
- Alcuni fatti recenti (l’Expo 2015 e la pubblicità seguita al restauro della cappella Zavattari che custodisce la corona ferrea, oltre alla ristrutturazione e riapertura della Villa Reale) hanno notevolmente aumentato l’afflusso di visitatori da ogni parte d’Italia e del mondo.  
-  Particolarmente significativo è anche il numero di scolaresche che visitano il Duomo. 
-  Tutto questo costituisce una formidabile opportunità di catechesi attraverso l’arte. Qualcosa già è in atto su questo fronte. Si possono citare al riguardo le pubblicazioni, dalle più semplici alle più complesse, a disposizione dei visitatori. Ma anche l’iniziativa “Il Duomo racconta”, giunta alla sua settima edizione, consistente in cinque incontri annuali, rivolta agli adulti, per far conoscere la bellezza, la storia e la fede di cui anche oggi il Duomo ci parla. 
- Due attenzioni potrebbero essere opportune. Innanzitutto, una qualificazione delle guide che accolgono e accompagnano i visitatori, perché siano attente anche all’aspetto religioso delle opere che presentano. E ancora, nella previsione di approntare strumenti audio che accompagnino i visitatori, curare bene il testo perché, accanto agli imprescindibili elementi storici e artistici, emerga pure una lettura cristiana capace di far cogliere l’autentica origine di ciò che si sta visitando.

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LETTERA DEL VICARIO GENERALE - MAGGIO 2017

A tutti i fedeli della Parrocchia San Giovanni Battista

Carissimi,

siate benedetti nel nome del Signore! Vi porto la benedizione, il saluto, l’apprezzamento e l’incoraggiamento del Cardinale Arcivescovo che rappresento in questa fase conclusiva della Visita Pastorale.

La vostra comunità vive dentro la Chiesa Ambrosiana e nella comunione della Chiesa Cattolica, continuando nel vostro territorio la missione che il Signore risorto ha affidato ai suoi discepoli.
Nel contesto particolare di questo cambiamento d’epoca che stiamo vivendo nella gioia dello Spirito, sotto la guida di Papa Francesco, secondo le indicazioni del Cardinale Arcivescovo, siamo chiamati ad accogliere con gratitudine la grazia della comunione che ci raduna e ad esprimerla in una coralità sinfonica che condivide alcune priorità e si decide per un passo da compiere.

Quanto alle priorità da condividere è opportuno esplicitare alcuni tratti della proposta pastorale che sono irrinunciabili.

La comunità dei discepoli del Signore vive del rapporto con il Signore. Si potrebbe dire che è una comunità che nasce dall‘Eucaristia e che vive un clima di preghiera fedele e fiduciosa, nella persuasione che senza il Signore non possiamo fare nulla.

La priorità deve essere quindi la cura per la celebrazione della Messa domenicale: deve essere un appuntamento desiderato, preparato, celebrato con gioia e dignità: quindi è necessario che ci sia un gruppo liturgico che anima la liturgia, un educazione al canto liturgico, una formazione dei ministranti e di tutti coloro che prestano in servizio nella celebrazione (i suggerimenti proposti in C. MAGNOLI, Parole, gesti, silenzi della messa Brevi catechesi liturgiche, ed. Ancora, 2016 e le prossime integrazioni devono essere attentamente riprese)

Deve essere favorita anche la preghiera feriale, promuovendo la partecipazione alla Messa, la preghiera della liturgia delle ore, l’adorazione eucaristica, la preghiera del rosario, le devozioni popolari. E opportuno che la chiesa sia aperta, per quanto possibile. E necessario che la comunità esprima persone volontarie affidabili e convinte per tenere aperta la chiesa, per animare la preghiera della comunità anche in assenza del prete (per esempio rinnovando il gruppo dell’Apostolato della preghiera).

La comunità dei discepoli del Signore è il contesto in cui ciascuno riconosce che la sua vita è una grazia, una vocazione, una missione. Ogni proposta pastorale deve avere come obiettivo l’aiuto perché ciascuno trovi la sua vocazione e la viva nelle forme che lo Spirito suggerisce, quindi nella pluralità delle forme associative e dei percorsi personali. In particolare la pastorale giovanile deve essere scuola di preghiera e percorso vocazionale. La scelta dei diversi stati di vita deve essere accompagnata con sapienza e autorevolezza dagli adulti della comunità così da favorire le decisioni definitive per la vita matrimoniale o le forme di speciale consacrazione. La comunità degli adulti infatti deve pensarsi come comunità educante.

La comunità dei discepoli del Signore è presente, nel contesto in cui vive, come il sale della terra, la luce del mondo, il lievito che fa fermentare tutta la pasta. Nella complessità del nostro tempo coloro che condividono la mentalità e i sentimenti di Cristo hanno la responsabilità di testimoniare come la fede diventi cultura, proponga una vita buona, desiderabile per tutti, promettente per il futuro del paese e dell’Europa. Nella conversazione quotidiana, nell’uso saggio degli strumenti di comunicazione della comunità (stampa parrocchiale, buona stampa, specie Avvenire, Il Segno, centri culturali, sale della comunità, social, ecc.) i discepoli del Signore condividono, argomentano, approfondiscono quella visione dell’uomo e della donna, del mondo e della vita che si ispira al Vangelo, che si lascia istruire dal magistero della Chiesa e dalla ricerca personale.

Quanto al passo da compiere individuato durante le fasi precedenti della visita pastorale, è fatto proprio dal Cardinale Arcivescovo e raccomandato in questi termini

Una cura più attenta deve essere rivolta a proposte formative per gli adulti, in particolare per i genitori dei ragazzi/e dell’Iniziazione Cristiana, per rianimare la pastorale famigliare, rivitalizzando in particolare il Gruppo Famiglie, per offrire una specifica formazione alle guide turistiche del Duomo, perché, attraverso l’arte e la storia, aiutino i visitatori a cogliere la fede di un popolo che si è espressa in tanta bellezza e può rispondere alla domanda di interiorità e di spiritualità presente nel cuore di tante persone, anche non credenti, e che fatica a trovare soddisfacenti risposte nelle offerte attualmente proposte.

Particolare attenzione deve essere rivolta alla celebrazione dell’Eucaristia e della Penitenza, investendo maggiori energie per offrire celebrazioni liturgiche più preparate e coinvolgenti a persone di diversa età, cultura e vita spirituale, soprattutto in riferimento alle Messe domenicali e festive e assicurando presenze di confessori per la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione, durante tutta la giornata, soprattutto nei tempi forti e nella prossimità delle feste liturgiche. Sarà opportuno favorire momenti formativi e di verifica per i sacerdoti e religiosi della città e del decanato perché si attuino alcune proposte già presenti nel rituale della Penitenza, in ordine alle modalità della celebrazione.

Progettando soprattutto i percorsi di educazione alla fede del nostro adolescenti e giovani, è urgente instaurare concrete “alleanze educative” con le parrocchie della città e con le istituzioni scolastiche locali, in sinergia con proposte educative presenti in città (Caritas, cultura, ambiente, sport...).

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VISITA PASTORALE 2009

 

PRESENTAZIONE della Parrocchia

1.  Quadro generale della parrocchia

 
1.1Storia della comunità
La prima fondazione del Duomo, risale alla fine del VI secolo ad opera della regina Teodolinda. La sua ricostruzione nelle forme attuali avvenne invece nel XIV secolo. Nel 1300 la posa della prima pietra e nel 1346 la consacrazione dell’altare maggiore. 
 
L’attuale territorio della parrocchia si trova al centro della città, delimitato in gran parte dall’antico tracciato delle mura viscontee. Esso è sia quartiere ben definito, sia area rappresentativa della vita culturale, politica e religiosa dell’intera città.
Tutta l’area che nei primi anni 80 era costituita da case ormai fatiscenti, negli anni successivi è stata oggetto di una vasta ristrutturazione edilizia con destinazione parte ad attività terziaria e parte ad uso abitativo. Negli anni novanta ha preso così avvio un parziale ripopolamento del centro storico. In questo contesto spiccano alcuni grossi complessi edilizi come Spalto Piodo (16), Porta Lodi (2) e Massimo D’Azeglio (2) che hanno dato un deciso impulso in questa direzione. Il risultato di questi fenomeni, oltre al citato incremento della popolazione, dopo i minimi degli anni 80 (da circa 4.500 abitanti agli attuali 5.300), è stato un netto ringiovanimento della popolazione residente.
In seguito al recupero edilizio citato, i nuovi nuclei familiari del centro appartengono a categorie di reddito medio-alto che non sembrano mostrare particolare attaccamento affettivo al territorio ed alla sua parrocchia. Un’ulteriore peculiarità presentatasi in tempi recenti è la presenza significativa di popolazione di origine straniera. 
 
L’ultima visita pastorale (dal 28 Gennaio al 4 Febbraio 1996) è stata effettuata dal Vicario Episcopale Mons. Giuseppe Locatelli, e si è conclusa il 26 Maggio con la S. Messa presieduta  dell’Arcivescovo, cardinale Carlo Maria Martini.
 
Da questo evento i fatti più salienti che hanno caratterizzato la vita parrocchiale sono stati sinteticamente i seguenti:
•Maggio 1996: padre Fabrizio Callegari parte come missionario del P.I.M.E. in Bangladesh.
•Giugno 1999: don Ugo Lorenzi e don Giorgio Spada celebrano la loro prima messa. A Settembre la celebra P. Luca Zottoli, dehoniano.
•Marzo 2004: monsignor Luigi Talamoni è proclamato beato. Nell’Ottobre le sue reliquie sono solennemente traslate in Duomo con una solenne processione che ha coinvolto l’intera città.
•Dicembre 2006 terminato il consolidamento e la messa in sicurezza del campanile, le sue campane tornano a suonare dopo dodici anni di silenzio.
•Nel 2007 il completamento del restauro dei due organi del Duomo e nel 2008 l’inaugurazione della nuova sezione del Museo e Tesoro, offrono alla parrocchia ed alla città opportunità per significative proposte culturali.
 
 

VISITA PASTORALE dell'Arcivescovo

Card. DIONIGI TETTAMANZI


Lettera alle comunità cristiane del Decanato di Monza

Carissimi,
vorrei anzitutto esprimervi la mia gratitudine per l’accoglienza che mi avete riservato nel corso della Visita pastorale al vostro Decanato di Monza.
Con i sacerdoti, i consacrati, i laici membri dei diversi Consigli, ho avuto significativi incontri che sono stati una preziosa occasione per conoscere più da vicino la grandezza e l’originalità della vostra storia, la forza di una tradizione di fede ancora molto presente e viva nelle vostre città, le numerose attività pastorali nelle quali sono impegnate le parrocchie, ma anche i problemi nuovi, le sfide e le tensioni che dovete affrontare in questo nostro tempo che cambia.

Nell’omelia della solenne Eucaristia che ha concluso la Visita pastorale ho voluto ricordare i molti doni che le vostre comunità cristiane hanno ricevuto dal Signore. Dalla ricchezza di questi doni potrete trarre la forza e il coraggio per guardare avanti con fiducia, rinnovare il vostro slancio missionario e diventare sempre più autentici testimoni del Vangelo di Gesù.
Ho voluto anche sottolineare che i doni propri di ciascuna comunità manifesteranno al meglio il loro valore se saprete condividerli, in uno sforzo di comunione e di collaborazione fra le vostre parrocchie. Vi esorto pertanto a intraprendere con determinazione il cammino, già delineato con nitidezza, che porterà alla costituzione delle Comunità pastorali. E’ un percorso da compiere insieme, con il contributo di tutti: dei sacerdoti, dei religiosi, dei fedeli laici. Vi guidi un semplice ma significativo interrogativo che consegno alla responsabilità di ciascuno: “Quale volto di comunità cristiana vogliamo lasciare alle future generazioni?”.

Nella lettera indirizzata ai vostri sacerdoti, ai religiosi, ai membri dei diversi Consigli, ho indicato le Comunità pastorali che nasceranno nel vostro Decanato. A questo progetto hanno contribuito i preti, molti consacrati e i laici membri dei vostri organismi di partecipazione, con grande apertura e disponibilità, insieme con il Vicario episcopale di Zona e il Decano. Esso è frutto di un’attenta lettura del territorio e di uno sguardo lungimirante ai compiti pastorali che vi attendono, per rispondere con efficacia ai bisogni e alle domande degli uomini di oggi.

Viviamo un tempo nel quale è sempre più necessario offrire la testimonianza di una profonda comunione, affinché l’annuncio del Vangelo risulti più credibile e incisivo. In questo senso vi chiedo di promuovere una maggiore e concreta pastorale di insieme, sviluppando le forme di collaborazione già in atto tra alcune parrocchie e valorizzando le diverse ministerialità, nel segno di un’autentica corresponsabilità ecclesiale. Nella Messa crismale del 2007 sottolineavo che “La priorità data alla pastorale d’insieme e la valorizzazione della ministerialità… sono le modalità concrete con cui aprire le nostre parrocchie a una dimensione più vasta, più capace di farsi carico delle attese della gente del nostro tempo, senza per questo perdere nulla della loro ricca tradizione di fede e di opere” (La giornata dell’evangelizzatore in un mondo che cambia, p. 31).

Sappiate valorizzare il Consiglio pastorale decanale che da poco ha ripreso ad operare. E’ un organismo sempre più utile per confrontarvi sui problemi comuni e per l’elaborazione di iniziative pastorali da vivere insieme. Esso dovrà essere sostenuto da una più attenta e dinamica partecipazione dei sacerdoti e dovrà coordinarsi con i Consigli pastorali delle parrocchie.

Vorrei incoraggiare tutti ad una presenza più attiva nella vita delle comunità: ognuno può offrire un contributo unico e irripetibile, anzitutto cercando di costruire negli ambienti della vita quotidiana relazioni fraterne e amicali, così che nessuno si senta solo.

Un’attenzione particolare sia riservata alla crescita nella fede delle nuove generazioni. Curate molto la formazione di educatori motivati, capaci di ascolto e di dialogo con i giovani di oggi, accogliendo le proposte del Servizio diocesano di pastorale giovanile. E’ nostra precisa responsabilità aiutarli a scoprire il progetto di Dio sulla loro vita e a rispondere alla sua chiamata, anche con scelte coraggiose in ordine alla speciale consacrazione a servizio del Vangelo.

Date nuovo slancio alla pastorale familiare. Curate la formazione di operatori pastorali in grado di stare accanto alle famiglie che vivono situazioni di difficoltà e di accompagnare nella fede le giovani coppie e i genitori che chiedono il Battesimo per i loro figli.

Il vostro territorio sta vivendo significative trasformazioni. Non lasciatevi vincere dalla paura e dalla stanchezza ma affrontate con coraggio le attuali sfide, contribuendo a promuovere un’autentica cultura del rispetto della dignità della persona umana e della solidarietà, soprattutto nei confronti dei più deboli.
In questi ultimi anni è andata crescendo tra voi la presenza di immigrati. Sappiate confermare la vostra capacità di accoglienza, di dialogo, di apertura al nuovo, accompagnandoli anche in un cammino di effettiva e se-rena integrazione nella vita delle vostre città.

Vi sono riconoscente per il vostro amore alla Chiesa e per il servizio generoso che prestate alle vostre comunità. La comunione che sarete capaci di costruire tra di voi diventerà un segno prezioso e una grande, concreta testimonianza dell’amore di Dio in mezzo a noi.
Di vero cuore benedico ciascuno di voi, le vostre famiglie e le vostre comunità. 

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Dionigi card. Tettamanzi - Arcivescovo di Milano, Milano 12 Gennaio 2010 
 


 
Lettera ai Sacerdoti,
ai Membri dei Consigli pastorali parrocchiali,
ai Membri dei Consigli per gli Affari economici,
ai Membri del Consiglio pastorale decanale del
Decanato di Monza

Carissimi,
è ancora molto vivo in me il ricordo degli incontri che insieme abbiamo vissuto in occasione della Visita pastorale al vostro Decanato di Monza.
Porto nel cuore in particolare la solenne celebrazione eucaristica conclusiva, che ha visto la partecipazione di numerosi fedeli. E’ stata una concreta e intensa testimonianza di fede e di unità tra tutte le componenti ecclesiali del Decanato.

Questa visita ha costituito per me un’occasione unica e preziosa per conoscere più da vicino la grandezza e l’originalità della vostra storia, la forza di una tradizione di fede ancora molto presente e viva nel vostro territorio, i molti doni di cui le vostre comunità sono ricche, le numerose attività pastorali per le quali siete quotidianamente impegnati.

I diversi momenti di incontro hanno fatto emergere come molte parrocchie siano in cammino per promuovere tra loro significative esperienze di collaborazione. Sono passi che esprimono con chiarezza la volontà di intraprendere la strada di un’autentica pastorale di insieme. Vi incoraggio molto a progredire con decisione lungo questo percorso. Nell’omelia del Giovedì Santo del 2006 dicevo: “La missione che ci è affidata è una impresa troppo grande e una grazia troppo alta perché si possa immaginare che sia meglio viverla da soli piuttosto che insieme con il Vescovo e i confratelli” (Preti missionari per una rinnovata pastorale d’insieme, pp. 12-13).

E’ per favorire una sempre più profonda pastorale di insieme che vorrei offrirvi alcune indicazioni molto concrete.
Il paziente lavoro, l’attenta lettura del territorio e la lungimiranza pastorale dei presbiteri hanno già permesso di elaborare, insieme con il Vicario Episcopale di Zona e il Decano, una mappa del Decanato così articolata, città per città... 

testo completo

Dionigi card. Tettamanzi - Arcivescovo di Milano, Milano 12 Gennaio 2010